giovedì 1 novembre 2012

Picnic ad Hanging Rock e la scomparsa delle tre studentesse

Eccoci ritrovati per raccontare qualcosa di nuovo su questo blog troppo stesso trascurato.

Oggi oltre ad aggiornare la grafica in stile "Breaking Bad", famoso telefilm americano (se non lo conoscete guardatelo), volevo scrivere due righe su un film, che appartiene a quel filone che per tradizione lascia a bocca aperta lo spettatore alla fine della visione, non tanto per i colpi di scena o per gli effetti speciali, tanto per il fascino misterioso della trama. Dopo "Donnie Darko", vorrei parlare di "Picnic ad Hanging Rock". 

Iniziamo col dire che è stato il primo film australiano ad arrivare alla ribalta internazionale, grazie all'attenta regia di Peter Weir,  coadiuvata da Joan Lindsay, fautrice dell'omonimo racconto. Lo stesso regista mantiene fede alle scene presenti nel libro, tagliando solo alcune vicende non fondamentali e forse anche noiose per un pubblico agitato come quello cinematografico. Piccolo appunto personale: vorrei premettere da subito che secondo me questo è il film migliore di Weir insieme a "The Truman Show", altro capolavoro del regista. L'Attimo fuggente, confronto a questi, non lo considero nemmeno.

Ritornando a noi.


La trama è apparentemente semplice: ci troviamo a qualche decina di chilometri fuori Melbourne, in Australia, nel collegio Appleyard per giovani donne inglesi. L'anno è il 1900, giorno di San Valentino. La direttrice e le insegnanti decidono di organizzare un elegantissimo picnic ai piedi di un grosso complesso roccioso della zona, chiamato "Hanging Rock". Lo spostamento con carrozza conduce tutte le studentesse in quel luogo e, mentre tutti si riposano dopo il viaggio e si godono la mattina soleggiata, quattro ragazze chiedono il permesso di avvicinarsi di più alle rocce, per poterle vedere meglio e osservare dall'altro il panorama. Miranda, Irma, Marion e Edith iniziano a camminare su scoscesi sentieri. Questa fase del film è quella che preferisco. Il flauto di pan dell'artista Gheorghe Zamfir accompagna queste scene incredibilmente suggestive, dove la paura e il timore di salire troppo in alto della paffuta Irma, si mischia con l'estasi e la tranquillità espressa dai volti e dai movimenti delle altre tre ragazze, che scalano sentieri stretti fra pinnacoli di roccia grigia con grazia ed eleganza. Ad ogni cambio di inquadratura, queste quattro studentesse sembrano sparire nel nulla, salvo poi rispuntare da un tunnel di roccia o da un passaggio particolarmente stretto. La tranquilla sequenza viene spezzata in modo violento dall'urlo di terrore di Irma, che si dirige a tutta velocità verso la zona del picnic dove erano restate a riposarsi le professoresse e le altre collegiali. 

Questa, in grave stato di shock, riferisce di non ricordare nulla di ciò che è avvenuto sulla rocca, ma resta il fatto che le altre tre ragazze: Marion, Edith e Miranda, sono scomparse nel nulla. Da quel momento in poi inizieranno le ricerche spasmodiche da parte di polizia e civili, alla ricerca di un indizio e di un segno che non troveranno mai. Anche un giovane rampollo inglese, abbagliato dalla bellezza di Miranda, scrutata mentre questa compieva la sua ascesa alla rocca, decide di scalare la montagna, alla ricerca di qualche certezza o verità.
Come faccio sempre con le recensioni cinematografiche, mi fermo qui, non voglio spoilerare o rivelare altro della trama perché questo è  più un consiglio alla visione che una chiave di lettura alla pellicola. Volevo però , per quelli che leggeranno il post e hanno già visto il film e magari non hanno capito il nesso logico tra gli avvenimenti, dare qualche possibile soluzione all'intricato enigma che tutt'oggi affascina amanti del cinema e della letteratura.


Il film ha un'ambientazione precisa, l'Australia. Terra sacra per gli aborigeni, che spesso individuavano nelle montagne e nei complessi rocciosi le dimore degli dei. Come per esempio Ayers Rock, in aborigeno Uluru, venerata e protagonista di leggende e di antichi riti nativi, segnata da dipinti sacri e da impronte lasciate da uomini di ogni epoca. Nel film questa chiave di lettura è molto importante, da vedere come la sacralità della montagna. Com'è importante la colonna sonora, suonata non a caso con il flauto di pan, fondamentale in alcuni passaggi, fantastica in altri e davvero inquietante in più occasioni. In questo film si mischiano anche gli estremi di una società apparentemente perfetta ma che spesso cela dietro l'eleganza, ipocrisia e violenza psicologica. La purezza di giovani ragazze, intrappolate in questa prigione a pagamento, contrapposta al grigiore e alla cattiveria di una direttrice senza scrupoli, corrotta dalla vita e dai tradimenti, che riversa la sua rabbia su giovani innocenti. 

E' un film dai mille risvolti e dalle decine di interpretazioni. Io vi ho voluto dare qualche spunto, personale ma anche oggettivo, spero che chi guarderà la pellicola per la prima volta ne resti soddisfatto e tenti di capire, e spero che, chi l'ha già vista, possa farsi un quadro più chiaro della situazione. Per qualsiasi domanda commenti o mail!

Buona visione boys and girls!